IN EVIDENZA

ARTICOLI

TUTTI I RACCONTI

BLOG

PENSIERI

Tecnognosticismo

Sin dai tempi degli apostoli, il cristianesimo ha combattuto contro lo gnosticismo: un sistema filosofico, ideale e religioso che affonda le sue radici sino al pensiero di Platone, e che dall’avvento del cristianesimo si è mescolato con esso, dando origine a varie forme di eresia.

La caratteristica principale dello gnosticismo è l’idea che il mondo materiale sia una radicale corruzione del mondo dello spirito. La materia, e così il corpo, è per la gnosi qualcosa di imperfetto o addirittura malvagio per sua intrinseca natura; qualcosa che non completa lo spirito, ma piuttosto lo cattura ed intrappola.

Lo gnosticismo è stato nella storia un pensiero duttile, capace di manifestarsi in moltissime forme, non sempre marcate dalla prevalenza di una dimensione religiosa o morale. In effetti, e potrebbe sembrare paradossale, può esistere un pensiero di matrice gnostica senza un connotato spirituale.

Il transumanesimo, l’idea che l’uomo possa trascendere il suo corpo fisico grazie alla tecnica, può essere visto come appartenente a questo genere di idee. Nelle sue accezioni più estreme e fantascientifiche, il transumanesimo immagina un uomo trasformato in «informazione pura», che «vive» eternamente all’interno di un computer o, ancora più astrattamente, di un eterico internet, liberato dai limiti dello spazio e del tempo.

Si tratta ancora di una ideologia limitata a pochi – ma spesso facoltosi e prestigiosi – eletti. Questa caratteristica è condivisa con altri movimenti gnostici nella storia, che sono stati spesso contraddistinti da una visione marcatamente esoterica della gnosi, la conoscenza gnostica liberante, riservata ad una stretta élite.

Nonostante scarsa fortuna del transumanesimo fra le masse, mi sembra che nella cultura dominante si sia già affermata una forma di «tecnognosticismo», legata fortemente all’influenza sociale e culturale delle nuove tecnologie. Gli smartphone, il telelavoro e le sue videoconferenze, i social network ed i videogiochi on-line, le app di chat ed audiochat: tutte queste tecnologie hanno contribuito a formare nel nostro immaginario l’idea che si possa, in fin dei conti, prescindere dal corpo fisico di una persona.

Oggi possiamo incontrarci, conoscerci, giocare e lavorare assieme, persino amarci, interagendo esclusivamente l’uno con la mente e la voce dell’altro. Ma si tratta davvero di relazioni autentiche? È davvero possibile scindere una persona dal suo corpo fisico, trascurando il valore di quest’ultimo?

Dal primo secolo dopo cristo, lo gnosticismo fu in più momenti sul punto di diventare il pensiero dominante nel cristianesimo. Ciò che fermò la sua ascesa, fu l’eucaristia. Persino Dio, che è Spirito nella più pura delle forme, capace di presenza immediata ed ubiqua, dopo la sua ascensione decise di continuare ad incontrarci in maniera straordinariamente carnale, facendo dell’umiltà del pane e del vino spezzati e condivisi nella mensa, il suo vero corpo e vero sangue. Di fronte ad una simile verità teologica, non poteva reggere il pensiero di una materia indignitosa e maligna per sua natura.

Non poteva reggere di fronte ad un Dio che, pur onnipotente e capace di essere presente in ogni luogo e momento, decide di incontrarci fisicamente. Come pane, come vino.
Riflettere su questi concetti può forse liberarci dall’illusione che ha convinto noi uomini, che siano carne per natura, di poterci conoscere come etere tecnologico, prescindendo dalla nostra realtà fisica.

Che, in fondo, vuol dire poco: una stretta di mano, una carezza, una pacca sulla spalla, un abbraccio. Del pane spezzato. Del vino versato.

6 Giugno 2025

In questa sezione puoi approfondire le immagini utilizzate per accompagnare le miei pubblicazioni.


ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Riceverai una notifica quando pubblico un nuovo post.

O SEGUI VERBUM CARO SU

…OPPURE SU